La Tisana del Cuore

Cerca

Vai ai contenuti

Il ritratto di Dio

Racconti del Cuore > Winter Tales



In mezzo all’immensa schiera degli angeli spiccava Michelangelo, un angelo particolarmente dotato per il disegno e la pittura.
Un bel giorno, Michelangelo decise di tentare l’impresa più audace di tutta l’eternità: fare il ritratto di Dio.
Un’impresa piuttosto complicata. Dio è immenso: come si fa a farlo stare in un quadro?
Dio non assomiglia a niente: non è un uomo, non è una donna, non è giovane, non è vecchio... Che volto dargli? Come raffigurarlo? Dio è pura bontà, puro amore, pura luce, pura musica, ecc.



Il povero Michelangelo volava nervosamente, miliardi di chilometri in su e miliardi di chilometri in giù, per il suo studio, con un gran mal di testa. Come poteva fare?
Non si può ovviamente chiedere a Dio: «Stai fermo un attimo, per favore?».
«Non posso rinunciare», si ripeteva Michelangelo. «Voglio fare un’opera che desti l’ammirazione di tutti per l’eternità!».

Infine gli venne un’idea:
«Comincerò con qualche appunto, degli studi preparatori... Fisserò dei particolari, degli scorci di Dio. Ma certo! Lo dipingerò un pezzo alla volta! E alla fine metterò insieme tutto».

Felice ed eccitato, si procurò una enorme risma di fogli di carta e cominciò a dipingere particolari e dettagli di Dio. Lavorava freneticamente e ogni volta scopriva qualcosa di nuovo. Dopotutto Dio è infinitamente «creativo».
Riempì di disegni milioni di fogli e gli sembrava di essere sempre all’inizio.


AI QUATTRO ANGOLI DELLA TERRA

Lo studio di Michelangelo straripava di fogli traboccanti di schizzi.
Erano stipati e ammucchiati in ogni angolo e un giorno, cercando di mettere un po’ d’ordine in tutto
quel caos, dimenticò la finestra aperta.
Due angeli passarono di gran fretta e provocarono un turbine birichino che sparpagliò qualche milione di fogli fuori della finestra.
«I miei schizzi!», gridò il povero Michelangelo. Ma ormai il disastro era fatto.
I disegni piovvero dappertutto e in gran quantità finirono anche sulla Terra. I venti si impadronirono degli schizzi dell’angelo e li disseminarono ai quattro angoli della Terra, tra tutte le creature volute da Dio, soprattutto tra gli esseri umani.

Al contrario di Michelangelo, Dio era felice dell’incidente: così le sue creature predilette avrebbero potuto conoscerlo un po’ meglio.
Anche gli uomini erano felici di sapere finalmente com’era veramente Dio, perché questo era il più vivo desiderio del loro cuore.
Maestri e studiosi di tutte le latitudini, popoli e tribù cominciarono a interpretare i disegni.
«Dio è come il Sole!»,decise qualcuno.
«Dio è possente come un grande toro!», sostennero altri.

Nessuno sapeva di possedere solo una traccia infinitesimale. Erano convinti di avere l’unica vera immagine di Dio.
Costruirono dei templi per custodirla e onorarla. Ogni popolo si fece la sua personale versione di Dio: ciascuna conteneva una briciola di Dio, ma nessuna era quella vera.
Così Dio venne immaginato come un vecchio barbuto con i fulmini in mano, come una donna nata dalla schiuma del mare, come un leone, un’aquila, un drago, la Luna...
Per dimostrare di avere ragione popoli, tribù e nazioni cominciarono a litigare e addirittura a farsi guerra tra di loro per dimostrare che l’unico vero Dio era il loro.

Dio si rattristò molto per questo e decise di intervenire.


LA SOLUZIONE FINALE

Cercò di ispirare qualcosa di sé ad alcuni uomini, che scelse personalmente fra i migliori, ma per quanto si sforzassero non riuscirono a combinare molto.
Anzi, molti di questi «profeti», come venivano di solito chiamati, furono malmenati e addirittura uccisi.

Gli esseri umani continuavano a immaginare Dio nei modi più vari.
Chi ne faceva un pensiero, chi un desiderio, chi un’illusione, chi non voleva neppure che Dio fosse
nominato e proibiva a tutti di parlarne sotto pena di morte. Chi descriveva Dio come Giudice, chi come Tiranno, chi come Sommo Indifferente.

Dio aveva voluto il mondo e gli esseri umani come una mamma vuole il suo bambino.
Gli dispiaceva molto che gli uomini lo rifiutassero senza neppure conoscerlo bene.
Così prese una decisione:
«Andrò io stesso in mezzo a loro! Così mi potranno vedere, toccare,ascoltare!».

Tutti gli angeli prima trattennero il fiato e poi riuscirono solo a fare: «Oooh!».
Dio li sorprendeva continuamente, ma questa volta la sorpresa era grossa davvero.
Quello che decide, Dio lo fa.

Nacque come un bambino in mezzo agli uomini e si chiamò Gesù.
Comunicò chiaramente la sua decisione agli uomini nella lettera inviata a tutti che si chiama Bibbia:
«Nei tempi passati Dio parlò molte volte e in molti modi ai nostri padri, per mezzo dei profeti. Ora invece, in questi tempi che sono gli ultimi, ha parlato a noi, per mezzo del Figlio. Per mezzo di lui Dio ha creato l’universo, e ora lo ha stabilito come Signore di tutte le cose. Egli è lo specchio della gloria di Dio, l’immagine perfetta di ciò che Dio è» (Lettera agli Ebrei).

Così, oggi, è facile per tutti conoscere Dio.
Basta conoscere Gesù.








Home Page | Racconti del Cuore | Gocce | Poesie | Qualche minuto con... | Pensieri da regalare | Nel web, ci piace | Mappa del sito


Torna ai contenuti | Torna al menu