La Tisana del Cuore

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Florilegio

Poesie




Notte
Amo l'ora silente della notte,
perché un sogno felice nasce allora,
rivelando alla mia vista incantata
ciò che il mio occhio sveglio non adora.

E può il mio orecchio udire anche la voce
che da tempo la morte ha soffocato;
l'afflitta solitudine in un grato
impeto di speranza si tramuta.

Fredda giace da anni nella tomba
la creatura che amavo contemplare;
soltanto il sogno, a notte, come viva
può farlo dolcemente ritornare.

Anne Brontë



Da domani sarò triste, da domani.
Ma oggi sarò contento:
a che serve essere tristi, a che serve?
Perchè soffia un vento cattivo?
Perchè dovrei dolermi, oggi, del domani?
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.
Da domani sarò triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento;
ed a ogni amaro giorno dirò:
Da domani, sarò triste,
Oggi no.

(Poesia di un ragazzo trovata in un ghetto nel 1941)




Bello , bello , bello mondo,
bello ridere di mondo in luce mattutina in
colorazione di mondo con stagioni e
popolazione e animali.
Bello mondo
questo ricordo, questo io lo ricordo
bello , molto bello mondo , con cielo
diurno e notturno, con facce che
mi piacevano e musi e zampe e
vegetazione che mi sospirava e mi
sospirava leggera leggera, tirando
via chili e scarponi interiori che mi
infangavano , tirando via ferri da stiro
che mi portavo nel petto, e gran pulitura
di dentro. Bello, questo io lo ricordo
bello.
Io ho avuto soccorso a volte da
una piccola foglia , da un frutto così
ben fatto che dava sollievo a mio
disordine di fondo. Sì sì.

(Mariangela Gualtieri tratta da "Fuoco centrale
e altre poesie per il teatro", Einaudi, 2003)





Se la parola amore è
uno straccio lurido,
se non ho altra lingua per dire cosa
amo, se l'anima adesso è un ingombro
e il ciclo un posto come un altro
se dormiamo e dormiamo
se il mio canto è schiacciato nel cantone
se il mio canto o il tuo, se il mio canto
se tutte le parole dei savi sono troppo
lente per questa corsa sui cocci, se anche
le bestie in quel loro morire bastonate
neppure si rivelano
se c'è una tosse se c'è una
tosse che incrosta il cielo
e poi lo sputa
se abbiamo nemici dentro le teste
e macchinette rotte
se la mano è scontrosa alla mano
scontrosa rompe l'onda e il ramo
rompe l'ala e il becco
se abbiamo salmi stonati
se le macerie sulle facce stanche
fanno il peso di tutta la storia
se poi nessuno viene
nessuno s'alza dal fradicio delle tombe
a consegnarci un grappolo, una tazza
un giuramento alla luce
se se se
se c'è una sete che ci ammala
se c'è un sorso per chi ha sete
se davvero davvero muove il sole
se muove il sole e l'altre stelle
se la sua gran potenza, sua gran
potenza d'antico Amor,
se il nostro cuore è immenso
se il nostro cuore
talvolta è immenso, se le
stelle nascono, se è vero che nascono
anche adesso, se siamo polverine allo
sbaraglio, catenelle smagliate,
benedico ogni centimetro d'Amore ogni
minima scheggia d'Amore
ogni venatura o mulinello d'Amore
ogni tavolo e letto d'Amore
l'Amore benedico
che d'ognuno di noi alla catena
fa carne che risplende
Amore che sei il mio destino
insegnami che tutto fallirà
se non mi inchino alla tua benedizione

(Mariangela Gualtieri tratta da "Fuoco centrale
e altre poesie per il teatro", Einaudi, 2003)




Che cosa sono i fiori?
non senti in loro come una vittoria?
la forza di chi torna
da un altro mondo e canta
la visione. L’aver visto qualcosa
che trasforma
per vicinanza, per adesione a una legge
che si impara cantando, si impara profumando.
Che cosa sono i fiori se non qualcosa d’amore
che da sotto la terra viene
fino alla mia mano
a fare la festa generosa.
Che cosa sono se non
leggere ombre a dire
che la bellezza non si incatena
ma viene gratis e poi scema, sfuma
e poi ritorna quando le pare.
Chi li ha pensati i fiori,
prima, prima dei fiori.

( Mariangela Gualtieri, da "So dare ferite perfette,
in Senza polvere, senza peso"
Einaudi, 2006 )




Giuro per i miei denti da latte

giuro per il correre e per il sudare
giuro per l’acqua e per la sete
giuro per tutti per i baci d’amore
giuro per quando si parla piano la notte
giuro per quando si ride forte
giuro per la parola no
e giuro per la parola mai e per l’ebrezza giuro,
per la contentezza lo giuro.
Giuro che questa terra non sta per finire
giuro che io sento a volte una gioia così grande,
giuro che la gioia esiste, che esiste e io la sento,
e giuro che non mi lascerò intristire
da nessun piagnucololso profeta,
da nessun artista che mercanteggia col dolore,
da nessuno che scorrazza nel sangue e me lo spiega
da nessun imbonitore con le sue parole soffocanti.
Giuro che io salverò la delicatezza mia
la delicatezza del poco e del niente
del poco poco,
salverò il poco e il niente il colore sfumato,
l’ombra piccola
l’impercettibile che viene alla luce
il seme dentro il seme,
il niente dentro quel seme.
Perché da quel niente nasce ogni frutto.
Da quel niente
tutto viene.

(Mariangela Gualtieri
da "Imparare è anche bruciare" 2003)




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° ° °






Il ritmo del cuore

Abbiamo avuto in dono
un viaggio senza soste
e senza ritorni.
Nessun istante
si ripete,
nessuna immagine,
nessuna visione.

Ma non possiamo
perdere il ritmo del nostro cuore,
il nostro sangue
deve scorrere
all'unisono col tempo.

La luna si rinnova
e il sole e il campo di grano
e l'acqua che scorre
nelle vene della terra.

E se non percorriamo
nuovi ad ogni aurora
luoghi dello spirito,
avremo finito
di vivere.

Umberto Kühtz




Istanti

Se potessi vivere di nuovo la mia vita.

Nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non proverei ad essere tanto perfetto, mi rilasserei di più.
Sarei più stupido di quanto sono stato,
di fatto prenderei molte poche cose con serietà.

Correrei più rischi,
farei più viaggi,
contemplerei più tramonti,
nuoterei in più fiumi.

Andrei in luoghi in cui non sono mai andato,
mangerei più gelati e meno zuppe,
avrei più problemi reali e meno immaginari.

Io sono stato una di quelle persone che vivono sensatamente
e produttivamente ogni minuto della loro vita;
certo ho avuto anche momenti di allegria.
Però se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all'inizio
della primavera,
e continuerei ad andare scalzo
fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri col cavallo,
contemplerei più albe
e giocherei con più bambini,
se avessi un'altra volta la vita avanti a me.

Però è tardi, ho 90 anni e so che sto morendo.

Jorge Luis Borges






Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.


Alda Merini





Crescere


Dopo un po' impari la sottile differenza
tra tenere una mano e incatenare un'anima.
E impari che l'amore non è appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti
e i doni non sono promesse.
E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta
e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto
non con il dolore di un bimbo.
Ed impari a costruire tutte le strade oggi
perché il terreno di domani è troppo incerto
per fare piani. Dopo un po' impari che il sole scotta,
se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima,
invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare,
che sei davvero forte, e che vali davvero.


Veronica A. Shoffstal





Non restate davanti alla mia tomba a piangere.
Io non sono lì.
Io non dormo.
Asciuga le tue lacrime.
Io sono mille venti che soffiano.
Io sono il luccichio di diamante sulla neve.
Io sono la luce del sole sul grano maturo.
Io sono la pioggia dell'autunno.
Quando vi svegliate nel silenzio del mattino,
io sono il rapido volo verso l'alto degli uccelli che volteggiano.
Io sono le stelle che brillano di notte.
Non restate davanti alla mia tomba a piangere.
Io non sono lì.
Io non dormo.
Asciuga le tue lacrime.

Tratto dal film "Angeli ribelli"



Solitudine

C'è una solitudine dello spazio,
una del mare,
una della morte, ma queste
compagnia saranno
In confronto a quel più profondo punto
quell'isolamento polare di un'anima
ammessa alla presenza di se stessa -
Infinito finito.

Emily Dickinson




Una dedica a mia moglie

A cui devo la gioia palpitante
che tiene desti i sensi nella veglia,
e il ritmo che governa il riposo nel sonno,
il respiro comune
di due che si amano,
e i corpi profumano l'uno dell'altro,
che pensano uguali pensieri
e non hanno bisogno di parole
e si sussurrano uguali parole
che non hanno bisogno di significato.
L'irritante vento dell'inverno non potrà gelare
il rude sole del tropico non potrà mai diseccare le rose
nel giardino di rose che è nostro e nostro soltanto.
Ma questa dedica è scritta perchè altri la leggano:
sono parole private che io ti dedico in pubblico.

Thomas S. Eliot


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Prima d'amarti, amore


Prima d'amarti, amore, nulla era mio:
vacillai per le strade e per le cose:
nulla contava né aveva nome:
il mondo era dell'aria che attendeva.

Io conobbi saloni di cenere,
gallerie abitate dalla luna,
hangars crudeli che s'accomiatavano,
domande che insistevano sull'arena.

Tutto era vuoto, morto e muto,
caduto, abbandonato, decaduto,
tutto era inalienabilmente estraneo,

tutto era degli altri e di nessuno,
finchè la tua bellezza e povertà
riempirono l'autunno di regali.

Pablo Neruda (trad. Salvatore Quasimodo)




Lentamente

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini
sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Marta Medeiros








"La vera poesia può comunicare anche prima di essere capita."

Thomas Stearns Eliot


"Che differenza c'è fra poesia e prosa?" "La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po'."

Charles Bukowski



"La poesia richiede un genio particolare, che non va troppo d'accordo col buon senso. Ora è il linguaggio degli dèi, ora quello dei pazzi, raramente quello di un onest'uomo."

Charles de Saint-Evremonde





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