La Tisana del Cuore

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Fiaba e insegnamento



Walt Disney è considerato dagli studiosi della letteratura per l'infanzia l'ultimo grande favolista. I suoi cartoni animati infatti possiedono i requisiti base delle favole moderne: raccontano in modo ironico scomode verità, mettendo in risalto situazioni o difetti della società o dei personaggi d'oggi, provocando o divertendo allo stesso tempo.
Fedro, Esopo, La Fontaine furono favolisti famosi come i contemporanei premi Nobel della letteratura Quasimodo ed Hesse. Come i poeti e i narratori di tutti i tempi hanno utilizzato il simbolismo archetipico, Junghiano, cioè un linguaggio universale fatto di frammenti di antiche culture, espressione della saggezza popolare, reminiscenze di antichi miti.
Ristabilito l'importante ruolo culturale della favola, si possono notare in essa, pur nascoste sotto una sottile ironia, denuncia di ingiustizie e violenze (Cappuccetto Rosso, Cenerentola, ecc.), descrizione di come i più deboli per sfuggire ai più potenti ricorrono a ingegnosi stratagemmi (Bertoldo, Il vestito nuovo dell'imperatore). Ecco perchè le arti, le antiche religioni (ad esempio il buddismo) e lo stesso yoga (che non è solo una ginnastica psicofisica, ma anche filosofia esistenziale ed ascesi) si sono spesso espresse mediante la fiaba. Essa è quindi una cosa seria, come lo è il gioco per il bambino: stimola la fantasia; risveglia emozioni nascoste attraverso messaggi e fatti simbolici.
I genitori e i nonni possono costruire delle fiabe individualizzate e stimolatrici dell'emisfero destro (sede dell'immaginazione e della creatività) meglio di quanto possa fare una preconfezionata fiaba televisiva, grazie alla conoscenza maturata della vita in comune (tipo intelligenza, cultura, età, carattere). La fiaba è importante anche per chi la inventa perchè permette di evadere per qualche attimo nel mondo magico e fantastico dei sogni fatti ad occhi aperti e lasciare così alle spalle le preoccupazioni quotidiane. E' sufficiente, a volte, tessere su una qualsiasi intelaiatura narrativa una trama contenente riferimenti pedagogico-morali quali il coraggio, l'onestà o la bontà premiati, la vittoria del bene sul male ecc.
Ma anche i racconti crudeli, popolati di orchi e di streghe malvage, possono essere utili a rappresentare la vita non solo come piacere, gloria o felicità, ma anche come un percorso irto di ostacoli, difficoltà, dolore e possibili fallimenti.
Quando poi i racconti degli adulti o il telegiornale riferiranno reali tragiche notizie di violenza, sopprusi o di abbandono di minori, il bambino le "digerirà" meglio, in quanto già preparato "realisticamente" dalla fiaba.
Questo nuovo interesse strapperà, inoltre, i vostri figli dall'ipnosi televisiva e vi permetterà di instaurare con loro un maggior dialogo.

(Tratto da "Ginnastica e disciplina della mente" di Antonio Bortolotti)














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